Resilienza nel lavoro e nell’ospitalità: ridurre il turnover e crescere con il giusto mindset


Gli impegni veri si rispettano anche quando fanno male

di Elena Mengozzi

Ci sono impegni che tutti portano avanti quando è facile.
E poi ci sono quelli che richiedono fatica, sacrificio e la capacità di andare contro la voglia di mollare.
La differenza tra i due segna il livello del nostro mindset.

Una lezione da 17 anni

Mia figlia, a soli 17 anni, ha scelto di non mollare un lavoro in un ambiente che non era dei più favorevoli.
Avrebbe potuto dire “non fa per me”, abbandonare e passare oltre.
Invece ha deciso di onorare fino alla fine l’impegno preso.

Questa scelta mi ha colpito perché dimostra che la resilienza non ha età.
Non è questione di esperienza, ma di atteggiamento.

Resilienza: più mindset che talento

Daniel Goleman, nel suo lavoro sull’Intelligenza Emotiva, ha mostrato che non sono le competenze tecniche a fare la differenza, ma la capacità di gestire le emozioni e restare fedeli agli obiettivi anche nelle difficoltà.

La resilienza, quindi, non è un talento innato ma un’abitudine mentale:

  • affrontare i momenti scomodi,

  • mantenere la parola data,

  • trasformare gli ostacoli in opportunità di crescita.

Resilienza in ristorazione e hotellerie

Nel settore HoReCa, la resilienza non è solo una qualità individuale: è una necessità quotidiana.
Ristoranti e hotel vivono un turnover costante del personale, spesso dovuto a stress, mancanza di motivazione o ambienti di lavoro poco sani.

In questi casi, la resilienza dovrebbe appartenere in primis all’imprenditore e al datore di lavoro:

  • perché è suo compito dare il buon esempio alla squadra,

  • perché deve guidare tutti verso un obiettivo comune,

  • perché solo con coerenza e visione si riduce il turnover e si crea stabilità.

La resilienza non va solo chiesta: va premiata e riconosciuta.

Quando la resilienza diventa parte della cultura aziendale, non si trasforma in un sacrificio, ma in un valore condiviso che rafforza tutta la squadra.

Cosa possiamo imparare

Da questa esperienza emergono tre insegnamenti chiave:

  1. Le sfide scomode fanno crescere. Non è nella comfort zone che ci si evolve.

  2. Mantenere la parola crea credibilità. Chi porta a termine gli impegni guadagna rispetto e fiducia.

  3. La coerenza è potere. Coerenza tra ciò che diciamo e ciò che facciamo = fiducia negli altri e in noi stessi.

Conclusione: la base che crea l’altezza

La vita — privata e professionale — non è fatta di scorciatoie.
Gli impegni veri si rispettano anche quando fanno male.
Perché è lì che si costruisce la base solida che permette di crescere in altezza.


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