Ristorazione: perché ‘fare di tutto’ non basta a riempire il locale
“Sto facendo di tutto per riempire il locale”: quando l’impegno non basta e servono i numeri
Intro
“Sto facendo di tutto per riempire il locale.”È una frase che mi sento dire spesso dagli imprenditori della ristorazione. Ed è sempre una frase che mi fa drizzare le antenne.
Perché dietro a quel “di tutto” non c’è mancanza di sforzo, ma mancanza di metodo.
Dal generico al misurabile
Fare “di tutto” significa provare mille strade senza sapere se funzionano davvero.
I numeri invece semplificano:
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posti tavola disponibili,
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numero di turni,
-
scontrino medio.
Con questi tre dati, ottengo una formula semplice e chiara:
Un esempio concreto
Supponiamo un ristorante da 80 coperti.
Se lavoro su 2 turni e lo scontrino medio è 25 €, il potenziale è:
80 × 2 × 25 € = 4.000 € al giorno.
Se a fine mese il fatturato reale è molto sotto questa cifra, il problema non è “riempire” ma capire dove si perde: nei coperti? nei turni? nello scontrino medio?
Economico vs finanziario
Caso concreto = Dai bilanci 2024 e dal primo semestre 2025 emerge una costante: un problema economico (pochi ricavi, margini bassi) si trasforma presto in problema finanziario (cassa bloccata, fornitori che aspettano).
E lì non bastano sforzi generici: serve un piano di recupero concreto, con obiettivi chiari di tempo.
Il richiamo al marketing avanzato
Questa non è una “fissazione da ragioniere”: è la stessa logica che troviamo nei testi di marketing e revenue management.
Philip Kotler, padre del marketing moderno, nel suo Marketing Management definisce il calcolo della domanda potenziale come:
Se traduciamo questa formula nella ristorazione, diventa esattamente:
Posti × Turni × Scontrino medio
È la base del revenue management, applicata ogni giorno anche in hotellerie con la formula
Capacity × Rate × Time
Il vantaggio del metodo
Quando definisco quante persone in più mi servono per raggiungere l’obiettivo (es. +30 clienti al giorno per coprire il gap), il pensiero diventa immediato e meno spaventoso.
Non è più “riempire il locale a tutti i costi”, ma sapere quanto mi manca e in quanto tempo posso recuperarlo.
Conclusione
Il “fare di tutto” rischia di disperdere energie.
Il “fare i conti giusti” invece le dirige.
E questo è ciò che separa un imprenditore che rincorre da un ristoratore che decide.
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