Umanesimo aziendale nella ristorazione: perché il futuro non si fa solo con i numeri
Umanesimo aziendale nella ristorazione: perché il futuro
non si fa solo con i numeri
La ristorazione è uno dei settori più
complessi e affascinanti del panorama imprenditoriale. È fatta di creatività,
organizzazione, esperienza sensoriale e, inevitabilmente, numeri. Ma se ci
fermiamo ai numeri, rischiamo di perdere l’essenza.
Negli ultimi anni abbiamo imparato che il valore di un’azienda non nasce solo
dal fatturato, ma dalle persone che lo generano. Ed è da questa consapevolezza
che nasce il concetto di umanesimo aziendale nella ristorazione.
Cosa significa “umanesimo aziendale”
Uso volutamente la parola umanesimo in
senso contemporaneo. Non parlo del movimento rinascimentale, ma di una
filosofia aziendale che, proprio come allora, rimette l’essere umano al centro.
Questo approccio si ispira a una serie di correnti di pensiero:
- l’Umanesimo digitale evocato da Luca De Biase, che richiama a una tecnologia
al servizio dell’uomo;
- il concetto di Human Centered Design promosso da IDEO, che mette i bisogni
delle persone al cuore;
- le riflessioni di Simon Sinek, che ricorda come il “perché” e i valori
contino più del “come”.
I pilastri dell’umanesimo nella ristorazione
Persone
Coltivare talenti, motivazioni,
empowerment. Secondo un report di Deloitte 2024, le aziende del food service
che investono in formazione e benessere dei dipendenti hanno il 25% in più di
retention del personale.
Cultura
Riconoscere il valore delle radici, del
territorio, dell’identità. La FAO sottolinea come la valorizzazione delle
culture alimentari locali sia un fattore strategico di sostenibilità.
Esperienza
Offrire momenti che restano impressi oltre
il piatto. Il World Economic Forum evidenzia che il settore hospitality è ormai
guidato dall’“experience economy”.
Visione
Guidare con strategia, non solo con il “si
è sempre fatto così”. Harvard Business Review mostra come le aziende con una
visione dichiarata abbiano il 70% di probabilità in più di sopravvivere alle
crisi.
Valore
Misurare i risultati non solo in incassi,
ma anche in crescita, reputazione e impatto. Il concetto di “shared value” di
Michael Porter diventa fondamentale: creare valore per il business significa
creare valore per la società.
Perché oggi è indispensabile
La crisi del settore non è solo economica,
è culturale. Chi continuerà a vedere la ristorazione come pura meccanica di
costi e ricavi rimarrà indietro. Chi invece saprà abbracciare l’umanesimo
aziendale costruirà imprese sane, sostenibili e capaci di durare.
Il futuro non appartiene a chi sa fare i conti, ma a chi sa dare senso ai
conti.
Io sono Elena Mengozzi: da sempre intreccio
numeri, persone e visione.
Aiuto ristoratori e albergatori a massimizzare risultati e valore autentico.
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